È una vitamina stabile al calore, alla luce UV (ultravioletta) e all’ossidazione. Il fegato è l’organo più ricco anche se non vi è uno stoccaggio e deposito nell’organismo. L’eventuale eccesso viene eliminato con le urine. La biotina è implicata nel metabolismo dei glucidi, degli acidi grassi e di alcuni amminoacidi delle proteine. Il dosaggio avviene con analisi del sangue o delle urine per conoscere lo stato nutrizionale.
I sintomi da carenza sono rari ma possono essere legati a difetti del suo utilizzo. L’albume dell’uomo contiene una proteina (Avidina) che lega saldamente la biotina e le impedisce di essere assorbita. Sintomi da deficit possono essere astenia (debolezza), anoressia, dermatite, depressione ed altro.
La biotina è presente in molte fonti alimentari sia vegetali che animali. Parliamo di latte e formaggi, fegato, tuorlo d’uovo, arachidi naturali, piselli secchi, funghi e lievito.
Apporto massimo 450 µg (microgrammi) al giorno.