La vit. K (insieme alla vit. D) è presente nei cibi di origine animale e viene anche sintetizzata (prodotta) per via non alimentare. In questo caso, dalla flora batterica intestinale. Per questa ragione non sono note carenze di vit. K nell’adulto ma possono esserci dei deficit nel neonato dove possono insorgere gravi malattie emorragiche. Altri soggetti esposti possono essere gli affetti da malassorbimento e gli epatopatici (soggetti con malattie a carico del fegato).
Gli alimenti vegetali sono ottime fonti di vitamina K come pomodori, papaia, spinaci, cavoli, cime di rapa e fegato.
L’assorbimento avviene nell’intestino tenue e la secrezione è per via urinaria.
Molte reazioni dipendono dalla interazione con la vit. K. È implicata nel processo di coagulazione sanguigna, di proteine plasmatiche e della principale proteina della matrice ossea (la osteocalcina). Quando coagula il sangue, converte il fibrinogeno in fibrina che è una proteina insolubile che genera un reticolo degli elementi del sangue che formano il coagulo. La vit. K aiuta a mantenere corretti i livelli dei vari fattori di coagulazione (come la Protrombina).
Apporto massimo 200 µg (microgrammi) al giorno.