Col cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature di mari e oceani, le acque del pianeta devono fare i conti anche con l’acidificazione. Si tratta di una variazione del pH. Si forma acido carbonico, il mare è più corrosivo e ci sono meno carbonati di calcio su cui gli animali costruiscono i loro gusci protettivi e lo scheletro, sia molluschi che pesci, e tutte le creature marine. I ricci di mare hanno 94% della loro struttura fatta da calcio, ora la struttura è meno solida. Inoltre, l’elevata CO2 genera evidenti e gravi disfunzioni comportamentali. Le prede vanno incontro all’odore del predatore invece di scappare. Le Barrire coralline si basano sulla presenza dei carbonati di calcio. La barriera australiana è ora sbiancata dagli acidi a causa della perdita del 70% dei calcificanti. Si prospetta nel 2080, fra soli 60 anni, un innalzamento delle t° di altri 4 gradi.
E in questo disegno naturale dove ogni elemento è collegato, sono i cetacei i mammiferi da tutelare. Sono loro che possono immagazzinare fra le 33 e le 70 tonnellate di CO2 ambientale nel loro corpo. E quando anche queste meravigliose creature marine volgono al termine del loro ciclo biologico (si spera per morte naturale), i cetacei muoiono e, depositandosi sul fondale marino, trattengono tutta la CO2 immagazzinata al loro interno. Ogni balena sequestra CO2, l’equivalente di ben 30.000 alberi. Ma anche qui la mano dell’uomo tocca e distrugge e la caccia ai cetacei ha ridotto la loro presenza da 4,5 a 1 milione di esemplari. Muoiono per la caccia alle balene, perché ingoiano le reti della pesca e le plastiche rilasciate nelle acque, e perchè collidono con le navi. Il loro numero è drasticamente compromesso. I santuari dei cetacei e le aree marine protette, non sono mai davvero monitorate ne protette.
E non sono solo i cetacei e la miriade di animali che l’uomo ha portato all’estinzione, a scomparire. Spariscono anche le foreste, i boschi, i prati, i parchi. Spariscono gli ambienti della flora e della fauna mondiale con un impoverimento terrestre di inestimabile valore. Spariscono i polmoni verdi della terra e quelli azzurri delle acque che ci fanno respirare e ci donano la vita. Si prospetta che nel 2100 avremo un innalzamento delle temperature di mari e oceani di 4 gradi e del livello delle acque di 1 metro. E anche l’uomo, con la sua natura distruttiva e capitalista, è nella lista delle prossime specie animali in via di estinzione.
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